lunedì 31 dicembre 2012

La meccanica del cuore - Mathias Malzieu

Titolo: La meccanica del cuore
Autore: Mathias Malzieu
Pagine: 160
Titolo originale: Le mécanique du coeur

Voto: 


**Cercando il titolo originale ho scoperto che l'autore è un autore per caso, visto che nasce come cantante.. ._. E ciò spiega molto!**

Ero psicologicamente preparata a trovarmi di fronte ad un caso editoriale costruito a tavolino, quindi ammetto di essere rimasta (per lo più!) gradevolmente sorpresa e stupita. Anzi, dirò di più! Per la prima metà, il libro si sarebbe addirittura meritato 4 stelline.. 

Ho letto tante di quelle stroncature da ritenerlo io stessa un libro di serie B, invece come lettura rilassante da fine anno (il mio cervello si rifiuta categoricamente di iniziare un libro corposo il 31 dicembre per poi portarmelo all'anno nuovo..) ci può stare!
Come dicevo, l'inizio è scoppiettante, promette mari e monti e ti cattura nella sua morsa: Madeleine uno scienzato aggiustatutto (anche gli esseri umani!!) fa nascere i bambini indesiderati, quelli delle prostitute, delle madri troppo giovani o delle donne troppo fedifraghe. Nella notte più fredda del lontano 1874, nasce Jack il cui cuore è troppo debole per funzionare da solo. Ecco quindi che Madeleine vi inserisce (le dinamiche non mi sono del tutto chiare, lo ammetto!!) un orologio a cucù. Jack cresce quindi come una specie di fenomeno da baraccone, anche se viene tenuto in isolamento sul cucuzzulo della collina più alta di Edimburgo dove Madeleine ha il suo 'laboratorio'. Un giorno in città incontra una cantante dalla voce così bella, melodiosa e perfetta che se ne innamora pazzamente (Ha dieci anni all'epoca. Non capisco come sia possibile provare un amore dirompente a questa età, ma magari sono io che sono una tardona e a dieci anni il mio unico cruccio era se giocare con le Barbie o con i Lego..). Pur di ritrovarla, si iscrive a scuola dove diviene il bersaglio prediletto delle derisioni dei compagni. La piccola Miss Acacia non c'è e dopo aver ciecato un suo rivale in amore, tal Jack, viaggia per tutta l'Europa per ritrovarla.
Oh. Bene.
Come detto, la prima parte è carina, è strana, è conturbante. Mi ha fatto sorridere, stranire, meravigliare e invidiare a Malzieu (pseudo scrittore, rendiamoci conto!) le sue doti nel raccontare alcuni episodi, di mettere insieme alcune frasi e di farmi immaginare tante cose.
Poi pian piano, ciò che era decollato così bene, comincia a disintegrarsi e a cadere miseramente a terra.. La seconda parte - pur avendo letto il libro intero in poche ore, è più lento, meno sensazione, assai meno realistico (per quanto lo possa essere una storia in cui un bambino ha come protesi un orologio a cucù, ovvio.)
E il finale.. Io miss Acacia l'avrei riempita di schiaffi, giuro!
Non l'ho capito, lo ammetto ._.
Comunque sia, ci sono molti passaggi poetici e degni di esser ricordati. Alcune idee poi sono veramente, veramente geniali!!
Insomma, se avete un po' di tempo libero da dedicare ad un libricino piccolino e volete stupirvi un po', leggete la prima parte di questo libro! Poi chiudetelo e mantenete il bel ricordo, che tanto a leggere la seconda non guadagnate niente! :DD
Che si tratti di metterne a punto la meccanica o di ripararlo prendendosi il tempo di parlare, a lei piace aggiustare il cuore della gente.
"Perchè ti porti dietro tutte quelle uova?" "Perchè sono piene di ricordi... Mia moglie le cucinava divinamente. Quando me le faccio, mi sembra di stare ancora insieme a lei." "Sai cucinarle bene come lei?" "No, io faccio certe schifezze! Però così riesco a ravvivare più facilmente i nostri ricordi. Prendine uno, se ti va." "No, non ti voglio privare di un ricordo." "Non ti preoccupare per me, ne ho perfino troppi. Tu ancora non lo sai, ma un giorno ti farà piacere aprire lo zaino e trovare un ricordo dell'infanzia."
"Un giorno in cui ho pianto molto, mi sono accorta che bere le lacrime consolava, soprattutto se mischiate a un pò di alcol di mele. Ma non bisogna prenderle quando siamo del solito umore, altrimenti non riusciremmo più a essere allegri senza berle e diventa un circolo vizioso: non smettiamo più di piangere per poter bere le nostre lacrime."
"Se hai paura di farti del male, aumenti le probabilità di fartene sul serio".

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